Yoga al nido

CORSO DI YOGA FACOLTATIVO

I primi piccoli passi nel mondo dello yoga per bimbi da zero a tre anni.

YOGA AL NIDO

1. Introduzione generale al progetto: Yoga al nido: perché?

“Vi è uno strettissimo rapporto tra Yoga e Pedagogia, perché lo Yoga è una scienza dell’educazione, una scienza esistenziale.” - Prof. Franco Frabboni- Università di Bologna.
La premessa è la presa di coscienza degli attuali cambiamenti sociologici legati all’emancipazione femminile e alla necessità di fonti di guadagno autonome, che hanno portato le madri a dover lasciare i propri figli in istituzioni atte a riceverli e di conseguenza il fatto che l’inserimento del bambino nella società, intesa come micro società scolastica, avvenga sempre prima rispetto a qualche decennio fa.
In seconda istanza sono da mettere in evidenza le modificazioni, rese possibili anche grazie all’entrata in vigore della legge 1044 del 1971, dell’abituale visione di asilo nido: non più una scelta obbligata, un male necessario o un lusso, ma un’opportunità per tutti i bambini, un centro educativo e socializzante di supporto alla famiglia, in grado di fornire altri stimoli per lo sviluppo del bambino.
Ecco quindi una nuova visione del bambino come soggetto di diritti e non più mero oggetto di assistenza.
In base a queste nuove concezioni oggi la famiglia, sempre più attenta ed informata, è ben consapevole di quanto i condizionamenti emotivi, affettivi e sociali, vissuti nei primi tre anni di vita, incidano profondamente sul futuro dei propri figli.

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L’esigenza di proposte innovative, alternative e differenziate, la gestione personalizzata dei bisogni individuali, una nuova ottica che consideri il bambino, la bambina ed i genitori nel loro complesso, senza distinzioni tra le esigenze fisiche e la sfera psichica ed emozionale, è pertanto oggi una necessità.
L’utilizzo delle discipline Olistiche e della psicopedagogia olistica fornisce un’efficace risposta a questo tipo di esigenza, poiché offre un metodo nuovo, o forse sarebbe meglio dire che riscoprono un metodo molto antico, nella gestione complessiva dei servizi per l’infanzia, per l’adolescenza e per la famiglia.
Alla luce di tutto si ritiene necessario allargare la fascia di età a cui donare il privilegio dello yoga, anticipandone la somministrazioni di piccoli ma fondamentali stimoli sin dai primissimi mesi di vita.

In questo contesto la forma di yoga di cui si intende occuparci non deve essere intesa nel senso tradizionale del termine come insieme di asanas (posizioni del corpo) atte a promuovere il benessere psicofisico del bambino ma, in senso più ampio, come un sottofondo musicale che sottostà alla grande orchestrazione che rappresenta la vita di un bambino: la creazione di un ambiente sereno ma mai dispersivo; di rapporti forti ma mai invadenti; di relazioni aperte ma mai scontate, insieme ad un atteggiamento sempre amorevole e pronto all’accoglienza e all’ascolto.
Si vuole indicare pertanto quella cultura per la pace, dentro e fuori di sé, che dello yoga costituisce filosofia di fondo.
In altre parole ciò che l’educatore o il genitore può attingere dalla cultura yogica è una più completa attenzione per la cura del bambino in senso globale: corpo, anima e spirito.
Si può obiettare che l’educazione globale non sia una prerogativa esclusiva dello yoga e che pertanto in altri modelli educativi si possa ritrovare lo stesso concetto.
Basti pensare al modello di educazione di Rudolph Steiner, oppure alla pedagogia liberatrice di Maria Montessori mirante alla realizzazione del pieno potenziale del bambino.
Allora cosa ha in più lo yoga? Perché proporlo come modello educativo preferenziale già in così tenera età?
Oltre al fatto che si tratta di uno fra i sistemi educativi codificati più antichi del mondo, c’è da mettere in evidenza che il fine ultimo di tutti i sistemi yogici è quella conoscenza di se stessi e delle energie a nostra disposizione che il bambino comincia ad intraprendere sin dal primo respiro.
Altra fondamentale prerogativa dello yoga è la capacità di ascolto di sé per potersi quindi mettere in ascolto dell’altro.
Allo stesso modo, da alcuni anni, le teorie psico-pedagogiche sottolineano l’importanza di fare dei servizi per la prima infanzia dei luoghi fondati sull’ascolto.
Infine lo yoga porta i soggetti che lo praticano a rendersi autonomi, così come l’obiettivo primario dell’educazione di un bambino è la conquista dell’autonomia reale e di pensiero.
Con lo yoga, insomma, il bambino acquisisce tutto ciò di cui ha bisogno: la consapevolezza di sé e delle proprie potenzialità, la forza fisica e mentale, la capacità di ascolto e di concentrazione; ritrova la strada che lo riporta a se stesso e viene ricondotto alle fonti spirituali della vita alle quali ognuno deve attingere se vuole acquistare sicurezza e fiducia in sé.

2. Il progetto "Yoga al nido"

text-align: justify;Il progetto “Yoga al nido” unisce lo yoga, specificatamente pensato per i bambini, attraverso il metodo Balyayoga®, e attività ludico/creative per supportare i bambini di questa tenera fascia d’età nel loro percorso di crescita individuale in armonia con sé stessi e il mondo circostante.

2.1 Finalità del progetto

Il progetto “Yoga al nido” ha la finalità di supportare lo sviluppo armonico dei bambini attraverso attività ludico/creative/rilassanti e la pratica dello Yoga specificamente progettata per questa fascia di età, nel rispetto delle possibilità e delle potenzialità fisiche, psicologiche ed emotive, specifiche di ciascun bambino.
Introdurre lo Yoga ai bambini di età del nido significa educarli ad esprimere le proprie capacità motorie, relazionalie di introspezione da subito.
Lo Yoga diventa così caratteristica necessaria ed imprescindibile per imparare a muoversi lungo il percorso che porta alla realizzazione del proprio Sé.
Si tratta di un percorso suddiviso in tappe, che offre al bambino la possibilità di conoscere ed esplorare il proprio corpo, le capacità di ascolto, di concentrazione e di rilassamento. Attraverso le attività ludiche proposte, i bambini sviluppano la conoscenza del corpo e la coordinazione motoria, il senso del ritmo, la percezione uditiva, l’immaginazione, ascoltano le proprie emozioni, costruiscono la propria identità e il rapporto con gli altri.
In sintesi si potrebbe dire che l’obiettivo consiste nell’unione equilibrata ed armonica tra la mente e il corpo, tra ciò che il bambino pensa, sente emotivamente e ciò che esprime a livello corporeo.

2.2 Metodologia adottata

Il corso applicherà la metodologia Balyayoga®.
Il metodo Balyayoga® getta le sue basi nell’approccio educativo neoumanista e in una visione olistica della crescita del bambino, per uno sviluppo armonico degli aspetti fisici, psichici ed emotivi.
Balyayoga® è un modo nuovo di fare yoga per bambini; l’approccio applicato è quello del gioco e della creatività per avvicinarsi alle modalità di apprendimento tipiche dei bambini di questa fascia di età.
Sulla base di questi riferimenti metodologici il progetto prevede una lezione con una specifica struttura.

2.3 La struttura della lezione

Le lezioni “Yoga al Nido” prevedono una struttura che dipende dalla fascia di età dei bimbi, 3-12 mesi, 13-24 mesi, 25-36 mesi, ma tutte e tre le fasi sono accomunate da un’apertura della lezione con saluto e disposizione in cerchio, canzoncina iniziale, esercizi, massaggio, rilassamento e brevissima meditazione.
Nello specifico:
fascia lattanti: si lavora con un bambino alla volta e all’inizio si procede insieme all’educatrice di riferimento;
successivamente lei gestirà il gruppo restante di bambini mentre la conduttrice lavorerà con il singolo bambino.
Fascia semidivezzi: le posizioni si eseguono in coppia con l’adulto di riferimento (conduttrice e educatrice), qualche posizione può essere eseguita dal bambino da solo; il massaggio è in coppia con l’adulto.
Fascia divezzi: le posizioni si eseguono sia da soli che in coppia con l’adulto, il massaggio è in coppia con l’adulto oppure automassaggio semplice.
Ecco inoltre una parentesi specifica sulle parti legate alla respirazione, al rilassamento e al massaggio:
• Giochi per la respirazione: la respirazione è l’elemento fondamentale dello yoga.
Se il bambino viene educato ad una corretta respirazione egli perderà il senso di paura, acquisterà maggiore autocoscienza e sarà meno soggetto alle malattie da raffreddamento. Per tale motivo si dedica qualche minuto di ogni incontro ad una giusta respirazione.
In supporto alle attività per la respirazione, vengono proposti anche i mantra.
Le vecchie filastrocche o tiritere della nostra tradizione possono, in qualche modo, essere paragonate ai mantra per il loro potere evocativo, calmante e per il loro carattere ripetitivo.
Esse, pertanto, possono rientrare a pieno titolo nel mondo dello yoga per bambini. Ma il mantra ha potere perché indissolubilmente legato all’uso di una corretta respirazione: si propone allora ai bambini il canto di alcuni semplici mantra allo scopo di stimolare, attraverso di essi, un spontaneo ma sano modo di respirare.
Vengono scelti fra i più musicali per legarli a danze e girotondi, fra i più rilassanti da utilizzare come nenie e non troppo difficili da memorizzare perché i bambini li possano recitare come tutte le altre canzoncine.
• Giochi per il rilassamento: attraverso il rilassamento corporeo il bambino entra in comunicazione con tutto il corpo, ne prende coscienza, impara a “sentire” le varie parti del corpo ed infine a giungere ad un’immagine unitaria di se stesso. Il gioco della distensione è benefico per tutti i bambini ma soprattutto per i più nervosi e gli iperattivi. Quasi tutti gli esercizi di rilassamento avvengono in posizione
supina ma, poiché spesso il bambino mostra una certa ansia all’idea di sdraiarsi, sarà bene stargli vicino, tenergli una mano, carezzandogli la fronte, le braccia e le gambe. Quasi tutti gli esercizi di rilassamento si basano sulla legge del contrasto fra una situazione stancante, dopo aver realizzato un gioco movimentato, e la successiva distensione.

MASSAGGIO INFANTILE

Soprattutto coi bambini di età inferiore ai due anni, si intraprende un meraviglioso “dialogo” corporeopartendo dal massaggio.
Essere toccato e accarezzato è nutrimento per il bambino, cibo necessario come i minerali, le vitamine e le proteine.
I benefici constatati sono di portata ben maggiore di quanto possa sembrare a prima vista. Per un bambino si tratta di un’ esperienza che va oltre la sensorialità ed il piacere.
È uno strumento attraverso il quale si promuove la salute ed il benessere del bambino a più livelli: mette in moto tutta una serie di cambiamenti che aiutano il bambino a crescere e svilupparsi, stimola i nervi cerebrali che facilitano l’assorbimento del cibo e abbassa i livelli dell’ormone dello stress, a vantaggio di un miglioramento delle funzioni del sistema immunitario.
Generalmente il momento deputato al massaggio è la mattina e, per dedicarsi a questa “chiacchierata intima” è preferibile la scelta di un luogo caldo e quieto.
La voce dell’educatore svolge un ruolo importante per il massaggio: parlando dolcemente, canticchiando un mantra o una filastrocca si crea un’atmosfera di calma e rilassamento. Si sceglierà una posizione comoda, per esempio seduti sul pavimento, a gambe incrociate, con il bambino sdraiato di fronte su un cuscino o una coperta.
Il massaggio infantile è un’arte antica che ci lega in modo profondo al bambino, ci aiuta a capire il suo particolare linguaggio portandoci a reagire con amore e ad ascoltarlo con rispetto.
Ha come fine quello di creare con lui un contatto più rispettoso e sano ma è, allo stesso tempo, uno strumento per conoscere i suoi bisogni.

2.4 Mezzi e strumenti

Per l’attività di yoga è richiesto:

  • uno spazio ampio senza pericoli per i bambini- abbigliamento comodo
  • calzine antiscivolo
  • tappetini yoga, cuscini, copertine personali

Tutto il materiale per una efficace riuscita didattica (stereo, musiche per il rilassamento, varie ed eventuali) è a cura del responsabile del progetto.

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